1) La scuola deve essere informata adeguatamente dei DSA di uno studente attraverso la certificazione
2) la scuola, informata, deve fornire gli adeguati strumenti compensativi e dispensativi, variabili a seconda delle capacità e compensazione di ogni singolo ragazzo per permettergli di imparare senza stressarlo demotivarlo o fargli fare sforzi inutili, poiché in questi casi l’importante è l’ apprendere e non il come si apprende
3) il ragazzo con i suoi strumenti si impegna, impara e raggiunge adeguati livelli di conoscenze
Solo nel caso in cui la scuola, correttamente informata, non permetta l’uso di strumenti compensativi e dispensativi, si può ricorrere giustamente al TAR .
Non è né dignitoso né corretto per tutti quei genitori che sanno cosa vuol dire avere figli dislessici, che si rendono conto che basterebbe così poco per aiutarli a camminare con le proprie gambe anche dentro la scuola (unico posto in cui hanno difficoltà), ma che quel poco non sempre viene fatto e, che a volte vivono una sofferenza assurda, insieme ai loro figli, per l’ignoranza di un unico singolo prof. o per i pregiudizi dei compagni “messi su” dagli altri genitori.