Genitori, tutto quello da sapere dopo la diagnosi: pdp, diagnosi ecc.

Che cosa significa D.S.A. ?
Disturbo specifico di apprendimento.
I disturbi specifici di apprendimento attualmente sono:
Dislessia
Disgrafia
Disortografia
Discalculia

Che cos’è la comorbilità?
La presenza di più disturbi contemporaneamente.

Che cos’è una diagnosi D.S.A.?
E’ un documento redatto da una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo logopedista) dopo un attenta valutazione di un soggetto circa:
Efficienza intellettiva;
Lettura nelle componenti di Correttezza, Rapidità e Comprensione di un brano;
Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e non parole;
Scrittura nella componente di dettato ortografico, produzione di testi e grafia;
Calcolo nella componente del calcolo scritto e del calcolo a mente, lettura di numeri e
scrittura di numeri.
Aspetti psicologici secondari (autostima, motivazione)

Qual è la durata di una diagnosi?
Deve essere rinnovata ad ogni cambio di ciclo scolastico e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente. (vedere Accordo Stato- regioni del 23 luglio 2012).

Chi fa richiesta di rilascio della diagnosi alle ASL o ai centri accreditati?
La famiglia.

Qual è il percorso  di archiviazione della diagnosi DSA a scuola?
Il documento è tutelato dalla privacy e quindi non può essere consegnato dalla famiglia
all’insegnante.

Tale documento va consegnato direttamente nelle mani del Dirigente Scolastico.

Il Dirigente Scolastico fotocopia il documento e restituisce l’originale alla famiglia.

La fotocopia della diagnosi deve essere immediatamente protocollata (numerata e datata).

Copia del documento protocollato deve essere consegnata anche alla famiglia.

Viene aperto un fascicolo al cui interno verranno conservati la diagnosi e il P.D.P. redatto successivamente dai docenti dopo un periodo di osservazione.

Il fascicolo viene custodito in un locale sicuro della scuola (l’ufficio del Dirigente) a
cui possano accedervi solo le persone autorizzate.

Che cos’è il P.D.P (Piano Didattico Personalizzato)?
E’ un documento e uno strumento di lavoro.

Perché si compila il PDP?
1 Per creare un percorso su misura per l’alunno con DSA. Si indica COME si intende operare. L’alunno con DSA segue la stessa programmazione della classe.

2 Per monitorare il suo andamento.

3 Per attivare un lavoro collegiale e condiviso.

4 Per facilitare il passaggio di informazioni.

5 Per reperire le modalità didattiche attivate.

Chi redige il P.D.P.?
La stesura avviene collegialmente da parte dei docenti della classe in cui è inserito l’alunno con diagnosi DSA dopo un periodo di osservazione.
Partecipano alla compilazione:

Il team insegnanti
I genitori
lo specialista che ha fatto la diagnosi ( non firma il pdp)
Il referente dislessia della scuola

Chi firma il P.D.P.?
Docenti
Genitori (dopo aver visionato con calma il documento a casa. Possono suggerire alcune
modifiche o esprimere il proprio dissenso per alcuni punti. E’ necessario mediare ed arrivare ad una elaborazione condivisa).
Referente DSA

Quali sono i tempi per redigere il P.D.P.?
3 mesi (dall’inizio scuola).

Quante copie del P.D.P. devono essere redatte? 
Devono essere fatte 3 copie. Una copia viene consegnata alla famiglia.

Chi consegna il P.D.P. alla famiglia?
Il coordinatore di classe da solo o insieme ad un altro collega.

Che durata ha un PDP?
Dura un anno. (il pdp deve essere fatto ogni anno)

E’ bene spiegare in classe che cosa sono i DSA?
Sarebbe bene. La famiglia deve essere informata e condividere la scelta.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO GENERALE (per tutti gli alunni)
Legge 517/77 art. 2 e 7 (autonomia delle Istituzioni Scolastiche al fine di garantire il
successo formativo dell’alunno)
Legge 59/97 (autonomia scolastica)
DPR 275/99 (autonomia didattica e organizzativa)
Legge 53/03 (personalizzazione del percorso scolastico. Non va fatto per tutti ma solo per quelli che hanno evidenti difficoltà)

NORMATIVA DI RIFERIMENTO SPECIFICA (per gli alunni con D.S.A.)
Nota Miur 4099/A/4 del 05/10/2004 (strumenti compensativi e dispensativi)
Nota Miur 26/A/4 del 05/01/2005
DPR n.122 del 22/06/2009 (valutazione e verifica)
Legge regionale Veneto n. 16 del 04/03/2010
Legge nazionale DSA n. 170 del 08 ottobre 2010
Miur Veneto n. 1904 del 03/02/ 2011
Prot. 168259 del 06/04/2011  Decreto n. 5669 del 12 luglio 2011 (lingua straniera)
Linee guida 12 luglio 2011 (diritto allo studio). Le linee guida si compongono di 31
facciate. Contengono una premessa sulla dislessia. Le linee guida sono suddivise per
cicli scolastici e per ambiti disciplinari (lettura/scrittura/calcolo)
Conferenza Stato-Regioni 25 luglio 2012 (stabilito il percorso di diagnosi DSA)

Che cos’è l’A.I.D.?
L’Associazione Italiana Dislessia

Alcuni aspetti che caratterizzano alunni con DSA:
– Facile distraibilità – scarsa attenzione;
– Lentezza generalizzata (nella lettura, nell’esecuzione di compiti…)
– lettura (permanenza della lettura sillabica ben oltre la metà della prima classe primaria, tendenza a leggere la medesima parola in modi diversi nel medesimo brano, perde frequentemente il segno o la riga, sceglie libri scritti con parole grandi e ben distanziate, vorrebbe leggere ad alta voce ma se deriso rifiuta l’attività…)
– calcolo (difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri; possesso parziale del concetto di quantità…).
– scrittura (difficoltà nei processi linguistici di transcodifica, frequenti errori ortografici ecc.)
– Facile affaticamento.
– Memorizzazione difficoltosa (tabelline, sequenze numeriche, poesie …).
– Organizzazione spaziale difettosa (confusione nella lateralità, difficoltà spaziale su foglio ecc.).
– Organizzazione temporale difettosa (difficoltà a leggere l’orologio, ricordare date, mesi, stagioni…).
– Motricità fine non perfetta (difficoltà ad allacciarsi le scarpe, a tenere in mano la penna, grafia illeggibile …).
– Disturbi comportamentali (chiusura o irrequietezza).
– Carattere “evolutivo” del disturbo.
– Diversa espressività del disturbo nelle differenti età evolutive dell’abilità specifica.
– Significativa compromissione dell’abilità specifica .
– Frequente comorbilità con altri disturbi.
– Livello intellettivo nella norma .
– Carattere neurobiologico.

Cosa c’è da sapere sulle verifiche e valutazioni per alunni con DSA?
Devono prevedere gli stessi criteri che sono stati indicati nel PDP.

Che cosa significa compensare all’orale una verifica scritta per un alunno con D.S.A.?
Significa che se una verifica scritta è andata male l’alunno ha la possibilità di ripetere la verifica oralmente sugli stessi contenuti. Insieme all’insegnante l’alunno concorda la data della nuova verifica.

Può essere dispensato un alunno con D.S.A. dallo scritto nelle lingue straniere?
Sì. Il Decreto attuativo 5669 del 12 luglio 2011 prevede all’art. 6 comma 4/5 che le verifiche possano essere espletate solo in modalità orale. Perché la dispensa sia valida è necessario che:
1. Lo specialista scriva nella diagnosi che l’alunno con DSA è dispensato con durata annuale o per  tutto il ciclo di istruzione;
2. la famiglia deve fare esplicita richiesta di dispensa dallo scritto;
3. il consiglio di classe convalida oppure no la richiesta, motivando un eventuale rifiuto.

Può essere esonerato un alunno con D.S.A. dallo scritto nelle lingue straniere? E cosa comporta?
Sì. L’esonero è previsto all’art. 5 della L.170 del 18 ottobre 2010 e deve essere indicato nella diagnosi. Chi viene esonerato non rimane in classe durante le ore in cui è esonerato, non sostiene l’esame, non consegue il titolo finale ma esce dalla scuola con un attestato di crediti formativi. E’ bene che l’alunno DSA non venga esonerato e che il clinico e la famiglia siano informati delle conseguenze di questa scelta. Come per la situazione precedente le fasi sono le stesse:
1. lo specialista scrive nella diagnosi che l’alunno è esonerato;
2. la famiglia fa esplicita richiesta dell’esonero;
3. la scuola si esprime attraverso il consiglio di classe.

Come si deve svolgere la prova invalsi per i soggetti con DSA?
1. lettura garantita
2. maggior tempo

In che modo è possibile mettersi in contatto con il referente DSA?
Fissando un appuntamento e registrando il proprio nome nell’apposito registro predisposto a scuola.