Antologia: Appunti Dante

Maestra Francesca

APPUNTI DI DANTE

Dante nasce nel 1265 e muore nel 1301. Ha vissuto quindi 56 anni ed è il più grande perché per primo riflette sullo stato della lingua italiana alla quale dà dei canoni.

Nella sua vita due sono gli elementi che più incideranno sulla sua attività poetica: l’incontro con Beatrice e l’esilio (fu accusato di baratteria) per motivi politici in un periodo particolarmente burrascoso nella storia di Firenze e dell’Italia. Pur essendo Bice de Portinari la donna che egli esalterà nelle sue rime, Dante si sposò con Gemma Donati, un matrimonio combinato dai genitori a dodici anni.
Tra le sue principali opere teoriche ricordiamo:
– De monarchia, scritto in latino dove attacca le tesi teocratiche di Bonfiacio VIII che volevano il Papa superiore all’imperatore è diviso in tre libri; la teoria che enuncia è quella dei due soli, un sole è quello dell’Imperatore che deve occuparsi per Dante dei problemi terreni, mentre il Sole spirituale è il Papa che deve occuparsi dei problemi spirituali. Dante quindi auspica una separazione tra potere temporale e potere spirituale contro ogni ingerenza dell’uno nel campo dell’altro;
– De vulgari eloquentia: si occupa di problematiche linguistiche ed è la prima volta della storia letteraria. Per Dante bisogna fare una commistione tra i migliori elementi letterari dei vari dialetti per creare una lingua italiana e comunque vuole un volgare illustre, aulico e curiale. Dovevano essere quattro libri non solo il primo e la metà del secondo furono scritti.
– Il Convivio: si riallaccia a un testo di Platone in cui si disquisiva della natura dell’amore. E’ un trattato tra teologia e filosofia. Nell’ambito di quest’ultima Dante vive in un periodo in cui sono due le scuole principali: Aristotelismo (l’obiettivo era di sistemare e ordinare la realtà e quindi si occupa del particolare) e Platonismo (obiettivo è ridurre tutto all’unità).Il Convivio invece tratta di un cibo intellettuale che arriva da una riflessione letteraria filosofica e poetica. Doveva essere formato da 15 libri ma ne sono stati fatti solo quattro. Scritto in volgare il suo scopo era quello di diffondere il sapere che è l’unica ancora di salvezza contro il disordine morale dell’umanità come la vita nuova contiene l’alternanza di prosa e poesia.
– Di una certa importanza sono anche le Epistole ( se ne contano tredici) e tra queste è di fondamentale importanza quella a Cangrande della Scala (uno dei signori che lo aveva ospitato in particolare Cangrande era signore di Verona) perché illustra la sua teoria dei quattro gradi della scrittura.

Tra le opere poetiche Dante raccoglie le sue poesie principalmente nelle Rime e nel Convivio. In queste poesie giù evidenzia il suo eclettismo stilistico (sa affrontare tutti gli stili): è il cosiddetto plurilinguismo dantesco. Dante cioè è capace di attraversare in volgare qualunque genere letterario dall’invettiva, alla lirica amorosa, dal comico all’elegiaco al tragico, dal teologico al filosofico.
– LE RIME
– Le rime si aprono in età giovanili con lo stile oscuro che fa riferimento a Guittone d’Arezzo per poi abbracciare la poetica stilnovista . Contengono tensioni amorose e polemiche contro avversari letterati come Forese Donati o poesie di dolore d’amore come le cosiddette “Petrose”. L’organizzazione delle rime è questa: 1) rime escluse dalla Vita Nuova (sono rime di impronta cavalcantiana) 2) esperienze successive allo stilnovismo: amorose (Donna gentile cioè la filosofia); le pargolette; le petrose; la tenzone con Forese e le liriche dottrinali. Tra queste vanno ricordate le petrose per il valore e la funzione fonico-semantico. La caratteristica è la fissità , l’immobilità tematica: “Così nel mio parlar voglio essere aspro”. Abbiamo una figuratività rallentata es.: “Egli alza ora ad ora la mano”. Una netta dichiarazione poetica con uno stile evocativo nel ripetersi delle re delle sibilanti.
– LA VITA NUOVA (1)
– E’ un racconto retrospettivo ed è scritto ed è scritto in prosimetro con alternanza di prosa e poesia abbiamo 31 poesie o 42 capitoli in prosa. E’ la storia d’amore con Beatrice che è il personaggio storico e tuttavia estremamente spiritualizzato che è annunciato da diverse simbologie come quelle dei numeri. Il numero di Beatrice è il numero che contiene la perfezione (3). Dante vede Beatrice due volte: la prima a nove anni e la seconda a diciotto anni. Celebra il suo amore per Beatrice combinando il nove secondo la tradizione provenzale. Ma Beatrice fino alla morte prematura di questa sarà ricordata e da Dante come unica ragione della sua poesia., promettendo di scrivere qualcosa in suo onore, cosa che non è stata mai scritta né in prosa né in rima: è l’annuncio della Divina Commedia.
VITA NOVA (2)
Perché nuova? Nuova perché simboleggia l’incontro tra amore, poesia e volgare e quindi la compiutezza del Dante uomo e poeta. Inoltre la Vita nuova rappresenta il passaggio in Dante dall’Amor Cortese all’Amore Caritate. Cioè l’amore che non ha interesse della corrispondenza della donna. E’ un itinerario che attraverso gli occhi arriva alla comprensione dei valori spirituali (25 sonetti, 4 canzoni, 1 ballata e una stanza). La vita nuova è divisa in 42 capitoli (3 capitoli costituiscono il proemio e quindi 15 capitoli ( 5 volte il 3) al capitolo XIX inizia un nuovo momento della poesia dantesca con la canzone “Donne che avete intelletto d’amore” cha dà il là a nuova materia di canto. A seguire 9 capitoli e al 28° ecco che inizia come Geremia ed è il primo degli ultimi quindici capitoli (per un totale di 42). Quindi (3) 15, 9 (la parte più significativa) e ultimi 15 per un totale di 42. Con Dante abbiamo un’oggettivazione dei sentimenti con il passaggio appunto che va dall’amore cortese all’amore della Carità (Dante con l’innamoramento è più umile, acquisisce i tratti del cristiano vero umile e disponibile al perdono).