Capire la diagnosi

Attualmente la diagnosi differenziale di DSA è possibile per esclusione (non rientrano i quadri con cause accertate ed in cui il disturbo di apprendimento è secondario ad esse) e sulla base del criterio della discrepanza ( l’apprendimento scolastico risulta sostanzialmente inferiore a quello atteso per un bambino della stessa età mentale).
Le due variabili ci consentono di definire con più certezza il dominio della diagnosi di DSA che successivamente potrà essere specificata nelle sue diverse declinazioni: Disturbo della Lettura, Disturbo della Scrittura, Disturbo del Calcolo, eventuali comorbilità di questi disturbi ( situazione rilevata molto frequentemente).
La classificazione ICD 10 descrive questo tipo di disturbi sull’ Asse 2 – Sindromi e disturbi da alterazione specifica dello sviluppo psicologico- con i codici compresi tra F81 e F81.9.
Nella descrizione ICD 10 vengono espressi sostanzialmente alcuni elementi caratteristici:
 le modalità normali di acquisizione delle capacità sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo ( condizione diagnostica necessaria );
 i disturbi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza delle opportunità di apprendere;
 non sono dovute a un trauma o a una malattia cerebrale acquisita;
 non sono conseguenza diretta di altre patologie come il ritardo mentale, grossolani deficit neurologici, gravi problemi uditivi o visivi non corretti, disturbi emotivi; frequente comorbilità con altre sindromi cliniche come la sindrome ipercinetica o il disturbo della condotta;
 frequente comorbilità con altri disturbi evolutivi come il disturbo evolutivo specifico della funzione motoria o i disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio.
La direttiva clinica è che il livello di apprendimento del soggetto deve essere sostanzialmente inferiore a quello atteso per un bambino della stessa età mentale;
Non devono esserci fattori esterni capaci di fornire una sufficiente motivazione per le difficoltà scolastiche;
Specificazioni dei codici previsti dall’ICD 10 sull’Asse 2 – Sindromi e disturbi da alterazione specifica dello sviluppo psicologico:

F81 – Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche

F81.0 Disturbo specifico della lettura

F81.1 Disturbo specifico della compitazione

F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche

F81.3 Disturbi misti delle capacità scolastiche

F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche

F81.9 Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati
L’utilizzo del codice F81.9 (disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati) va ad indicare situazioni cliniche non codificabili come specifiche e caratterizzate da ulteriori codici su altri assi ICD10 (Asse 1 – Sindromi cliniche psichiatriche; Asse 3 – Ritardo mentale; Asse 4 – Condizioni mediche incompatibili; Asse 5 – Situazioni psicosociali anomale).
Quando, pur evidenziando il disturbo di apprendimento, la codifica non può essere monoassiale sull’Asse 2, bensì si rileva una situazione clinica di “non specificazione”, è appropriato attribuire una descrizione sintomatologica di psuedo-dislessia o pseudo- disturbo specifico di apprendimento.

Tab. 1– Qualificazione funzionale del disturbo

Funzione/capacità
Lettura
 Precisione
 Velocità
 Comprensione

Scrittura/espressione scritta
 Compitazione
 Grafia deficitaria
 Composizione testi scritti

Calcolo
 Competenza lessicale del numero
 Memorizzazione e nel recupero dei fatti aritmetici
 Valore posizionale del numero
 Procedure del calcolo

Coordinazione motoria
 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria ( ICD10 F82)
 Prassie della scrittura
 Lateralizzazione non definita

Non verbale o visuo spaziale dell’apprendimento
 Discrepanza significativa tra abilità linguistiche (conservate) e visuo – spaziali ( compromesse)
 Competenze visuo-spaziali
 Alterazione dei processi di attenzione visiva

Questa tabella può essere una traccia per la qualificazione/classificazione del DSA.
La stessa traccia può essere utilizzata anche per l’inquadramento di quelle situazioni in cui il disturbo di apprendimento risulta essere non specifico.