Il compito e la bambina. Lucia Fusco.

[banner network=”altervista” size=”300X250″]Leggendo questo scritto penso a mio figlio Ivan, era così, io mi dicevo: come mai ?perchè? cosa succede? Poi un giorno ho mandato tutti a fanc…….. e ho detto basta, ora si fa a modo mio, non posso vedere mio figlio ridursi così, ho iniziato con delle ricerche su internet, mi trovo la scritta discalculia, io penso…..o mamma mia cosa sarà? leggo e vedo in quella descrizione mio figlio, mi sono attivata subito alla ricerca degli specialisti per fare i test. Fatto i test ed ecco la diagnosi…….non solo discalculia, ma dislessia, disgrafia, disortografia, e disprassia. Non dimenticherò mai quel giorno, il mio Ivan chiede alla dottoressa………..allora non sono stupido? lei pensa che io riuscirò a farcela? sa dottoressa io odio la scuola perchè mi ha fatto vivere 5 anni orrendi. Poi aggiunge, aveva ragione la mia mamma ed ora gli faccio vedere io chi è il fannullone somaro! Quando le dottoresse sono state a scuola, hanno detto, solo una mamma come lei ha potuto fare tanti chilometri ogni giorno, non mi è mai capitato di avere un genitore così tenace e testarda. Anna “Tu hai idea di che cosa si prova a vedere un foglio dove, ti dicono, ci sono molti errori e tu vedi solo tutto perfettamente corretto? Hai idea cosa si prova quando vedi che tutti abbassano la testa e tu non sai nemmeno da che parte cominciare? Hai idea di cosa senti in gola quando vorresti proprio farle quelle cose ma non hai la minima idea di dove sia l’inizio di tutto? Lacrime… caldissime lacrime che, invece di uscire dagli occhi, senti in fondo alla gola… e ti chiedi perché… perché tu non le vedi le cose che tutti gli altri vedono… perché tu non sei come tutti loro… perché la tua mano non è veloce come la loro… e allora cominciano quelle cose strane… la testa gira, fa male, la devi mantenere, devi appoggiarti alla mano per fermarla… fa caldo, ma perché fa così tanto caldo all’improvviso… vedi tutto ombrato, ti strofini gli occhi ma non passa… lo stomaco si muove, si muove tutto, ha dolori strani e la saliva aumenta in bocca come quando devi vomitare che hai mal di pancia… le gambe tremano, pizzicano sulla sedia e vibrano in modo strano… la testa ti prude, ti gratti e i capelli sono bagnati, forse ho la febbre… ma se adesso lo dico alla maestra non ci crederà… dirà che sono la solita somara… la solita scansafatiche… quella che di lavorare non ne vuole proprio sapere… quella che invece di studiare chissà cosa fa… somara!!!” Questi non sono attacchi di panico…..quelli veri……per fortuna! E’ pura e semplicissima ansia……paura di non farcela ancora una volta, di non essere all’altezza, di prendere la solita sgridata…..e purtroppo tutti quei malesseri non riesci a fermarli, partono da soli, tu non vuoi stare sempre male eppure ti senti così……male! E ti affliggi ancora di più….perché la maestra penserà che tu lo stia facendo apposta…….ecco ora lo penserà……e qui, almeno a me, arrivava inevitabilmente il pianto che è stato motivo di presa in giro per anni sia a scuola che a casa….anche gli zii mi prendevano in giro per il fatto che piangessi sempre…..sempre….sempre…..i compagni mi evitavano….una, somara, che piange sempre chi la vuole…..nessuno!!! Come avrai capito sono dislessica…..ma sono anche una logopedista……il mio racconto, che voleva essere una risposta, è piuttosto sconclusionato, confuso, disordinato…..ma mi è uscito come se fossi in quella classe…..trent’anni fa! E una sola lacrima di uno dei miei bimbi mi fa salire il sangue agli occhi e mi fa vedere tutto nero…..e mi fa partire in quarta!!!! Aiuta tua figlia, fa in modo che siano rispettati i suoi diritti, fai casino a scuola, urla, chiedi che siano fatte tutte le cose come previste dalle circolari ministeriali……TUTTO……senza esitare. Non fermarti…….fallo per tua figlia!!! (Lucia Fusco, Il compito e la bambina).