I dsa e la scuola.

I DSA E LA SCUOLA

La dislessia (lentezza e/o scorrettezza nella lettura) e gli altri Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (disortografia, discalculia, disprassia)
sono specifici in quanto hanno un’intelligenza nella norma e l’assenza di problemi neurologici.
Le singole difficoltà possono essere più o meno gravi e presentarsi associate.
Queste difficoltà permangono nel tempo.
E’ facile capire come in una cultura come la nostra, così fortemente legata alla scrittura,
questo problema incida pesantemente condizionando la vita scolastica.
Molti ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento.
Il mancato riconoscimento ha importanti conseguenze psicologiche, determina spesso
l’abbandono della scuola e talvolta un futuro professionale di basso livello nonostante le
potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano.

Per riuscire a leggere e a scrivere gli studenti con DSA devono impegnare al massimo le loro capacità e le loro energie, si stancano molto e impegnano molto tempo, sono lenti, commettono errori, saltano parole e righe. Questo dispendio di energie va a discapito della comprensione del testo.

Molti ragazzi con DSA hanno difficoltà :
– ad imparare l’ordine alfabetico (e quindi non riescono a utilizzare i dizionari), dei giorni
della settimana, dei mesi e delle stagioni.
– nell’espressione anche verbale del pensiero, hanno un lessico povero e non
memorizzano i termini difficili e tecnici.
– a riconoscere e a memorizzare le caratteristiche morfologiche della lingua italiana e,
quindi, anche delle lingue straniere; quasi sempre le prestazioni grammaticali sono
inadeguate.
I discalculici non riescono a:
– imparare le tabelline
– fare calcoli in automatico
– fare numerazioni regressive
– imparare le procedure delle operazioni aritmetiche
– memorizzare le formule e le definizioni.
I ragazzi con DSA hanno normalmente grosse difficoltà ad apprendere le lingue straniere (specie la  grammaticale), in particolare scritte, e la difficoltà maggiore è
rappresentata dalla lingua inglese a causa della sua scarsa trasparenza: una stessa
lettera o combinazione di lettere si pronuncia in modo diverso in parole differenti e lo
stesso suono può essere scritto in molti modi.

STRUMENTI COMPENSATIVI
Da quanto detto risulta necessario che gli studenti con DSA usino strumenti compensativi quali:
– tabelle delle misure, delle formule geometriche, fisiche, chimiche…
– calcolatrice
– registratore: sarà l’insegnante a indicare la parte di lezione essenziale da registrare (per es. il riepilogo di fine lezione)
– cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo
-pc con programmi di videoscrittura con correttore ortografico ed eventualmente
sintesi vocale
– registrazioni delle lezioni
– audiovisivi
– dizionari digitali
– richiesta alle case editrici dei libri digitali o all’Aid

STRUMENTI DISPENSATIVI
In maniera commisurata alle necessità individuali e all’entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni quali:
– lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, scrittura alla lavagna, copiatura
dalla lavagna, copiatura testi o esercizi nelle verifiche, nelle esercitazioni e nei compiti a
casa, disegni tecnici, uso del vocabolario, scrittura e lettura di numeri romani
– studio mnemonico (non sempre è possibile), ad esempio di poesie, di regole
grammaticali, di definizioni, di tabelline
– studio delle lingue straniere in forma scritta
– prendere appunti, in quanto per chi ha DSA è un compito cognitivo, non automatico, e,
quindi, impedisce l’altro compito cognitivo di comprensione di quanto spiegato.

ATTENZIONI
Si dovranno, pure, usare alcune attenzioni:
– lettura e spiegazione delle consegne
– interrogazioni e compiti in classe programmati, evitando di spostarne le date e di
fissarle nelle ultime ore, poiché questo genererebbe ansia e un insostenibile accumulo di lavoro. Le verifiche devono essere prevalentemente orali e guidate con domande
circoscritte e univoche, per esempio non contenenti doppie negazioni, senza domande
plurime (dove, come, quando). Va lasciato il tempo per rielaborare la domanda e per
predisporre la risposta: le domande non devono essere incalzanti.
-Il ragazzo con DSA non può sostenere più di una verifica al giorno.
– il testo delle verifiche scritte va stilato in stampatello maiuscolo o meglio in
maiuscoletto. Può essere utile dividere le richieste per argomento con un titolo ed
evidenziare la parola-chiave (Es. INFLAZIONE 1) Quali sono le CAUSE dell’inflazione?).
Sono preferibili le verifiche strutturate. Spesso risultano più agevoli i test di
riconoscimento, rispetto a quelli di produzione. Partire dalle richieste più facili e
procedere aumentando gradualmente la difficoltà. A causa della lentezza nello
svolgimento delle consegne ridurre il numero degli esercizi rispetto a quelli per il resto
della classe
– assegnazione di compiti a casa in misura ridotta
– uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine (come già avviene in
vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure
ridotto per i dislessici)
– scrittura alla lavagna in grosso e in stampatello maiuscolo poche parole-chiave
– non sottolineatura degli errori spazio-temporali (ad esempio trascrizione sul diario nel
giorno sbagliato o il disordine nella tenuta dei quaderni): non sono imputabili a
distrazione o a pigrizia, ma al disturbo. È necessario che gli insegnanti si facciano
carico di verificare che i compiti, le lezioni e le comunicazioni siano annotate
correttamente sul diario (eventualmente con l’aiuto del compagno di banco)
– è necessaria una particolare attenzione al ragazzo con DSA, in quanto il disturbo e il
suo vissuto possono causare una spiccata vivacità o agitazione o una forte
introversione. È utile che lo studente stia in primo o secondo banco, perché si senta
maggiormente coinvolto e riesca a seguire meglio le lezioni e, d’altro canto, così
l’insegnante può seguirlo maggiormente.
– è auspicabile l’utilizzo di lavori di gruppo monitorati dall’insegnante, che assegnerà
funzioni specifiche a ogni componente tenendo conto delle sue attitudini
– è necessario che il consiglio di classe favorisca l’integrazione dello studente con DSA, ponendo
attenzione alle dinamiche della classe, decidendo con lo studente se, quando e come
affrontare il problema con i compagni: il benessere psicologico e la serenità del ragazzo
sono indispensabili per il successo formativo.

ATTENZIONI NELLE SINGOLE DISCIPLINE
-MATEMATICA far usare, la calcolatrice, la tavola pitagorica,
le tabelle con le formule; favorire l’uso di schemi facilitanti la spiegazione dei
procedimenti matematici (prodotti notevoli, divisioni di polinomi, ecc.).
-DISEGNO geometrico può risultare particolarmente difficile
-ITALIANO, Nell’analisi grammaticale, logica e del periodo permettere all’allievo di
consultare schemi con le possibili voci (Es. A. aggettivo 1) qualificativo 2) indefinito 3)
numerale……..B. nome 1) proprio 2) comune……)
Nei temi e in generale nei testi non correggere e non valutare gli errori ortografici
-LINGUA STRANIERA va studiata esclusivamente oralmente.
Sfruttare il noto per apprendere l’ignoto.
Abbandonare l’impostazione grammaticale. Non far usare il vocabolario cartaceo
Non richiedere regole, traduzioni o applicazioni meccaniche di strutture grammaticali,
ma utilizzare esercizi a scelta multipla, vero-falso, fornendo l’esempio della struttura richiesta e non il termine grammaticale. Le difficoltà presenti in Italiano si mostrano anche nella lingua straniera (lettura ore, destra-sinistra, numeri, confusioni terminologiche, utilizzo erroneo di preposizioni e dei tempi dei verbi…), quindi non vanno valutati tali errori.
Le verifiche possono essere svolte con pc.
Separare la comprensione dalla produzione.
Privilegiare gli aspetti positivi e gratificare lo studente, valorizzando gli obiettivi raggiunti
Non richiedere i verbi irregolari: è impossibile in caso di DSA memorizzarli
Evitare in generale lo studio mnemonico e favorire l’apprendimento graduale del lessico, per esempio utilizzando le families, e ridurre il numero di vocaboli richiesto.
L’insegnamento deve essere sistematico, con molte ripetizioni dello stesso contenuto o della stessa struttura con modalità diverse per mantenere viva l’attenzione del discente. All’inizio di ogni lezione fare una sintesi di quella precedente.
-GEOGRAFIA può essere difficoltoso compilare una cartina muta e orientarsi
spazialmente o disegnare una carta. Così la memorizzazione può non essere agevole
-STORIA la sequenza temporale e la memorizzazione di date e di nomi può essere
difficoltosa
– In generale per le materie di studio si ricorda quanto detto sopra e in particolare la difficoltà di memorizzazione e, quindi la necessità di ausili, quali tabelle o mappe, la necessità di verifiche programmate orali o strutturate
-MUSICA non pretendere la lettura e la scrittura delle note, che spesso può
essere difficoltosa, come, pure, a volte la riproduzione delle note sullo strumento
-EDUCAZIONE FISICA non pretendere il riconoscimento di destra e sinistra
l’orientamento spaziale, la memorizzazione di sequenze, la velocità negli spogliatoi.
Ricordare che la mancanza di coordinazione e di precisione nell’esecuzione degli esercizi può essere ascrivibile al disturbo
-LATINO e GRECO non far leggere ad alta voce, far utilizzare schemi e tabelle (per regole grammaticali, declinazioni, paradigmi) sia nelle verifiche scritte sia in quelle orali, concedere l’uso del vocabolario informatico, non svolgere verifiche grammaticali.
-EDUCAZIONE ARTISTICA – STORIA DELL’ARTE l’esecuzione del disegno tecnico,
copia dal vero o riproduzione possono essere difficoltose o impossibili per i problemi
spaziali e di motricità fine. In particolare, l’uso di strumenti tecnici (compasso, riga,
goniometro, …) è arduo per chi presenti disprassia. La terminologia tecnica non è
facilmente memorizzabile.