Dsa e lingue straniere.

DSA e Lingue Straniere

Messaggioda LauraGargioni » ven feb 21, 2014 5:14 pm

La Provincia di Lecco del 21-02-2014Audio, video, niente grammatica La lingua straniera per dislessiciBOSISIO PARINI. Le parole chiave: full immersion, per dirla all’inglese. Immergersi in ambiente straniero, farlo spesso, ed evitare di fissare l’attenzione su grammatica e ortografia. È questa la ricetta da seguire per insegnare le lingue straniere ad un ragazzo con Dsa.
A dirlo, o meglio a ribadirlo, attestandolo con tanto di dati ed esempi, è uno studio promosso in tandem dall’Istituto di Ricerca Eugenio Medea di Bosisio Parini e l’istituto Fumagalli di Casatenovo.
Il progetto intitolato «La scuola fa ricerca: didattica e valutazione per l’apprendimento della lingua straniera in alunni con Dsa» ha coinvolto negli anni scolastici 2012-4 tre istituti superiori della provincia (Fumagalli di Casatenovo, Viganò di Merate e Greppi di Monticello) con attività didattiche sperimentali di ricerca e azione e mediante la progettazione di strumenti e metodologie di intervento innovative. «Notoriamente lo studio della lingua straniera per bimbi e ragazzi con Dsa richiede una fatica enorme» racconta la dottoressa Maria Luisa Lorusso, responsabile del servizio di Neuropsicologia dei disturbi di apprendimento dell’istituto scientifico Medea.
Accanto ai personali disturbi di dislessia e discalculia, per citare i più frequenti, si aggiunge infatti, nel caso della lingua straniera, la tipica discrepanza tra testo scritto e pronuncia, oltre alla comune difficoltà di apprendere una lingua non materna, con rispettive regole grammaticali e frasario.
«Ebbene, questo studio ci ha permesso di appurare che i ragazzi con Dsa possono imparare la lingua straniera bene, se si tengono presente alcune modalità fondamentali». Innanzitutto, lingua parlata più che scritta: «Occorre creare un ambiente che sia completamente di lingua straniera. Ossia una simulazione frequente e intensiva della lingua da imparare».

Dunque, sì all’uso di software multimediali video e audio, di cui l’Istituto di Casatenovo ha sperimentato un’ampia gamma. No al metodo tradizionale. Secondo, «evitare di penalizzare il ragazzo concentrandosi sulle sue debolezze, ma piuttosto esaltare le sue potenzialità».

Ad esempio «nello studio abbiamo lavorato molto sulle prove di valutazione, sui criteri da usare. Ad esempio è ovviamente sconsigliabile concentrarsi sugli errori ortografici». Si torna, insomma, per i ragazzi con Dsa più che mai, alla necessità di una lingua straniera orale, più che scritta.

Lo studio ha coinvolto un totale di 25 classi, 166 alunni di cui 56 con Dsa e 13 docenti. I docenti, per circa quattro mesi, hanno integrato e diversificato la didattica dell’insegnamento della lingua straniera. I test, elaborati dai docenti coinvolti nelle tre diverse lingue straniere considerate (francese, inglese, tedesco) hanno riguardato il lessico, la costruzione corretta di frasi in lingua, l’uso della forma interrogativa e della forma negativa, la pronuncia.

«I test sono stati inseriti sulla piattaforma digitale dell’I.S. Viganò; questo aspetto si è rivelato di indubbia utilità, ha reso più stimolante l’approccio alle prove e aumentato le competenze tecnologiche dei docenti» ha commentato la dirigente Anna Maria Beretta.

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