Ricerca. I Fenici

I FENICI


Un grande popolo di navigatori

1.     Oggetto o Scopo

Ho scelto di realizzare questa ricerca riguardo la civiltà fenicia perché, durante il mio percorso di studi , sono rimasto affascinato dalle grandi innovazioni e scoperte di questo popolo antico ma moderno. Nel mio lavoro ho deciso di approfondire sia la loro storia sia la loro tecnologia applicata alla costruzione delle imbarcazioni, sia come abbiano raggiunto rotte così lontane in tempi così antichi. Lo scopo del mio approfondimento è quello di imparare qualcosa in più sulle tecniche di navigazione marittima nell’antichità.

2.     Le origini

La civiltà fenicia, popolo di lingua semitica, si sviluppò a partire dalla fine del XIII secolo a.C. alle pendici del monte Libano nella parte settentrionale della Palestina. Il loro nome deriva dalla parola greca phoinix che significa rosso porpora, cioè il colore che veniva ricavato da un mollusco chiamato murice, con il quale venivano tinte le stoffe.

3.      Le attività

Essendo il loro territorio poco pianeggiante, essi praticavano l’agricoltura solo lungo le pianure costiere ma svilupparono ottimi commerci marittimi, diventando per questa ragione degli eccellenti costruttori di navi il cui legno veniva ricavato dai grandi boschi di cedro presenti sui rilievi. La loro economia si basava sullo scambio di oggetti di produzione locale come legno di cedro, tessuti tinti con la porpora e manufatti di alta qualità in ceramica, bronzo, oro e pasta di vetro. Non essendone diretti produttori, acquistavano dai popoli stranieri metalli, spezie, cereali, olio e vino

4.     L’organizzazione sociale

I fenici non ebbero mai una struttura politica unitaria e come le altre genti cananee ebbero per lungo tempo una forma di città-stato. Tra esse ricordiamo città floride come Biblo, Sidone e Tiro attive già dal XIV secolo a.C.

5.     La navigazione

I fenici erano dei marinai esperti e coraggiosi che riuscivano a percorrere rotte lontane e sconosciute orientandosi solamente con gli astri. Essi costruirono navi equipaggiate e resistenti distinguendole in navi per trasporto merci, navi mercantili e navi da guerra. La nave mercantile aveva la prua, cioè la parte anteriore della nave, e la poppa, leggermente rialzate, così da poter fendere le acque mentre la chiglia, ovvero quella parte dell’imbarcazione che sta sotto il livello dell’acqua, dava stabilità all’imbarcazione; infine grazie a due lunghi remi calati ai due lati della poppa, con il nome di timone, la nave poteva effettuare manovre di svolta.

Per quanto riguarda le navi da guerra, esse erano composte anteriormente del rostro, uno sperone rinforzato che aveva lo scopo di forare le navi avversarie. Nella parte superiore della nave furono invece inventate le murate, pareti laterali realizzate per proteggere i marinai dalle onde ed evitare la caduta delle merci in mare; a completare lo scheletro della nave c’era il fasciame impermeabilizzato che copriva  l’intera struttura. Per fare in modo che la nave potesse prendere velocità, nella parte inferiore della nave erano posizionati due ordini di rematori che davano movimento ai biremi.

Come li definì il celebre Omero nell’Odissea, i fenici furono un popolo di “navigatori famosi e furfanti”, infatti spesso per far fronte alla navigazione pericolosa i mercanti si trasformavano in pirati. Inoltre secondo il racconto dello storico greco Erodoto i fenici furono i primi a circumnavigare tutto il continente africano.

http://www.youtube.com/watch?v=KWEFYv1nKY8

6.      Le colonie fenicie

Verso il IX secolo a.C. i fenici spinsero la loro navigazione alla ricerca di nuove colonie poiché probabilmente si stavano verificando dei contrasti con le popolazioni locali. La struttura delle colonie riprendeva esattamente quelle delle loro città-madre con un porto, un emporio, dove venivano smistate le merci e un retroterra per il rifornimento. Di fondazione fenicia sono città come Cadice e Malaga in Spagna, Marsiglia in Francia, Cagliari e Palermo in Italia e infine Cartagine in Africa.

7.      La scrittura alfabetica

Ai fenici è attribuita la scoperta della scrittura alfabetica formata da 22 segni. Questa fu realizzata a causa della necessità di dover registrare gli scambi commerciali e mantenere la comunicazione con le colonie nel Mediterraneo. Il termine alfabetica sta ad indicare che i segni grafici di questa lingua chiamati grafemi dovevano corrispondere ai suoni della lingua parlata chiamati fonemi, rendendo l’uso della scrittura più pratico e semplice rispetto al sistema dei geroglifici o dei caratteri cuneiformi.

Riferimenti bibliografici:

  • Ricchi di storia 1-dalle prime civiltà all’età di Cesare- Marco Fossati, Giorgio Luppi-Ed. scolastiche Bruno Mondadori
  • www.youtube.com
  • immagine 1:www.google.it