Evitare di usare la penna rossa per segnalare gli errori, sostituendola invece con una penna di un’altro colore, sarà meno “invasiva”.
Se in una stessa parola c’è più di un errore, cerchiare la parola invece di sottolineare i vari errori all’interno. La parola corretta deve essere assimilata, perciò fornire all’alunno una scheda con i termini corretti da poter guardare e consultare in seguito.
Se una stessa parola è stata scritta più volte in modo scorretto, non penalizzare l’alunno contando come errori il numero delle parole uguali, ma considerarne solo una, come campione.
Se un periodo è scorretto, leggerlo all’alunno e chiedere se è in grado di spiegare meglio lo stesso concetto a voce. L’insegnante potrà riscrivere la frase in stampato maiuscolo.
Un’altra strategia utile è quella di lavorare sull’orale, per prevenire l’errore morfologico-sintattico: si chiede all’alunno di esporre a voce quanto ha intenzione di scrivere, guidandolo nell’elaborazione del discorso. In questo modo lo si aiuta a prendere coscienza dei suoi processi mentali e delle difficoltà che si presenteranno e a pianificare la struttura del testo. Questa strategia è adatta per elementari e medie.
“Un’altro” colore?!?!?! OH MIO DIO…
Magari se avesse letto attentamente l’articolo si sarebbe soffermata sul contenuto e non sulla correttezza ortografica che è poi quanto si richiede ai docenti che correggono i compiti di alunni disortografici. Prima di scandalizzarsi assicurarsi di aver attivato la modalità: comprensione del testo.