Discriminazioni sui dsa. Querela dell’ ADDL.

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ANCORA DISCRIMINAZIONI SUI DSA

Lodi, 29.4.2014 – L’Associazione Dislessia Discalculia Lodi (A.D.D.L.) ritiene opportuno comunicare che, in data 29.4.2014, ha interessato la Magistratura, nella persona del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lodi, ravvisando gli estremi di reati (in particolare di quelli previsti dagli articoli 656 – diffusione di notizie false e tendenziose, 595 – diffamazione e 361, omessa denuncia) nei contenuti della trasmissione radiofonica “Il GECO” di Radio Capital, con riferimento alla puntata del 4.4.2014, ancora disponibile in podcast sul sito della radio, durante la quale veniva trattato – anche – il tema degli studenti certificati da Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Durante l’intervento telefonico di un ospite – qualificato come “preside del nord ovest”, infatti, l’argomento DSA veniva affrontato con modalità e manifestando opinioni che si ritengono gravemente lesive della dignità dei soggetti certificati DSA e irrispettose della quotidiana lotta che gli stessi e le loro famiglie affrontano per la propria affermazione di individui, cittadini e studenti, spesso in ciò ostacolati da pregiudizi e ostruzionismi, talvolta coltivati da chi opera professionalmente nel mondo della scuola.

Le affermazioni espresse durante la trasmissione risultano – quanto meno – meritevoli di verifica della loro penale rilevanza, traducendosi in inaccettabili insinuazioni – prive di qualsiasi riscontro nella realtà dei fatti – in merito all’esistenza di asseriti vasti fenomeni di abuso della condizione di soggetto certificato DSA, presentata come comoda scorciatoia per conseguire indebite facilitazioni.

A fronte della gratuità di simili ingiustificati attacchi, l’Associazione, la cui mission è anche quella della tutela dei diritti civili per gli studenti certificati DSA, non poteva certo rimanere inerte.

E’ bene notare, sia detto per inciso, come, nonostante il fenomeno dei DSA interessi una percentuale significativa della popolazione scolastica italiana, non vi sia alcun caso noto di “abuso” della certificazione DSA o di falsità di quest’ultima, sicché le insinuazioni espresse durante la citata trasmissione risultano non solo offensive, ma gratuite e immotivate.

Certamente non poteva essere ignorato, poi, il mortificante e lesivo auspicio espresso dal conduttore radiofonico in chiusura di puntata: “io spero, spero che a quelli che ne abusino qualche datore di lavoro se ne varrà di questi certificati e andrà a dire: io suo figlio non lo assumo perché suo figlio è incapace di apprendere e quindi suo figlio non lo assumo. Spero che la vita dia a questi furbacchioni di genitori una sorpresa di questo genere”.

Per chi conosce le costanti difficoltà di chi ogni giorno lotta contro gli effetti del disturbo e, talvolta, con i non meno dannosi effetti di una preconcetta ostilità, una simile affermazione appare incommentabile!!!

Come ADDL, associazione di Lodi che presidia il territorio affinché i ragazzi DSA abbiano garantito, come da Costituzione, il diritto allo studio nelle modalità previste dalla normativa vigente (L. 170/2010), abbiamo ritenuto i contenuti citati della trasmissione GECO altamente lesivi ed offensivi rispetto alla dignità di questi ragazzi e delle loro famiglie. Per questo ci siamo attivati attraverso i nostri legali per dare un forte segnale di protesta di fronte a questo ulteriore schiaffo morale, diramato oltretutto su una Radio a diffusione nazionale, che di fatto umilia gli sforzi che quotidianamente questi ragazzi fanno per affrontare una difficoltà che non hanno scelto di avere.

Confidiamo serenamente nell’operato della Magistratura, auspicando che vi sia una proporzionata reazione da parte della stessa, sanzionando condotte tanto gratuitamente quanto gravemente denigratorie.

                                                                          ASSOCIAZIONE DISLESSIA DISCALCULIA LODI
                                                                                               La Presidente
                                                                                               Debora Russo

6 Risposte a “Discriminazioni sui dsa. Querela dell’ ADDL.”

  1. Se molti genitori la smettessero di far giocare già in tenerissima età i bambini con playstation, ipod, ipad ecc. e dessero loro da leggere dei bei libriccini ed insegnassero loro a contare con le dita (per esempio) secondo me il 95% di queste… patolgìe sparirebbe !!!
    Un Docente

    1. Carissimo docente, già che lei usa la parola patologia, fa capire la sua male informazione in merito ai dsa, la illumino dicendole, che io sono dislessico ecc. ma non sono malato, la mia non è una patologia, lo fosse ci sarebbe una cura medica. A me non hanno dato nessuna cura, e chi mi ha sottoposto a diagnosi non mi ha mai detto che sono malato. Perchè non si fa un giro in questo mio sito per capire cosa siamo e cosa facciamo. Sono dislessico e sono sano, sia mentale che fisico. Buona giornata. Ivan P.

    2. Sig.Docente, se lei è quello che dice di essere, allora avrà fatto certamente dei corsi di aggiornamento per trattare con chi è DSA, ma forse le sono sfuggite delle cose. Innanzi tutto non siamo di fronte a delle patologie, questi ragazzi sono sanissimi ed hanno un’intelligenza nella media ( a volte anche superiore ad essa) solo che a causa della loro particolare morfologia cerebrale, non apprendono nel modo in cui si è solito insegnare.Ma le assicuro che leggere sin da piccoli o contare con le dita non cambia di una virgola il loro essere o meno DSA.E lo so per certo, visto che ho una figlia discalculica, che ora frequenta , anzi, ormai ha frequentato, la seconda liceo, ed ha 9 in italiano (e non solo è una gran lettrice, ma scrive anche, e fa tutto questo dalle elementari). Lei ha sempre contato con le dita, e lo fa anche adesso,ma questo non l’ha aiutata ad imparare a memoria le tabelline, per esempio. Quindi il mondo dei DSA non è poi così semplice da liquidare, non crede? Silvia.

    3. Dunque… non ho mai comprato una Play Station a mia figlia. Non l’ho mai parcheggiata davanti la TV. Ho una montagna di “libricini”, da far invidia a Maria Montessori (ovviamente glieli leggevo…). In età prescolare contavamo le ciliege raccolte direttamente dall’albero (le prestavo anche le mie dita…). L’ho sempre coinvolta in attività familiari che avessero risvolti ludico-didattici. Nella sua camera c’è una bellissima parete con la vernice lavagna dove scrivere le vocali più grandi del mondo in modo da stimolare il più possibile le funzioni psicomotorie e il suo cognitivo…insomma ho fatto il genitore (benvenuta tra i comuni mortali me lo dico da sola)…Eppure la mia amata Giada “è”e dico “è” un DSA con le 4 D!!! Caro il mio Docente indecente, Lei dovrebbe ridefinire e rinfrescare i compiti precipui della scuola e la grande responsabilità che Lei ha quando entra in classe. Non è più pensabile il docente che entra, si siede, spiega la sua lezione e assegna i voti non ponendosi il problema delle difficoltà degli alunni o, semplicemente, dei diversi tempi di apprendimento. Che Le piaccia o no il ruolo dell’insegnate richiede un’apertura alla consapevolezza che per aiutare gli alunni o gli studenti non si devono fornire loro soluzioni pronte e preconfezionate, ma aiutarli a comprendere la situazione in cui si trovano, a riconoscere le difficoltà e a gestire strategie di azione per superare gli ostacoli. Questo si chiama ORIENTAMENTO.Orientare, per me, significa insegnare ai giovani a vivere mettendosi continuamente in discussione, riconoscere punti di forza e di debolezza, sfruttando i primi e lavorando sui secondi per raggiungere una buona qualità di vita. Fare “orientamento” è un dovere di chi ha scelto di insegnare e quindi di educare. Comprendo che questo “costringe” il docente a conoscere le loro capacità, ad aiutarli ad avere stima di sé, a percorrere con loro una strada che li renda consapevoli delle proprie potenzialità, dei propri limiti, a guidarli a vivere la diversità come un valore che arricchisce gli strumenti di cui dispone un docente e avvia nuove e più efficaci strategie didattiche. Un consiglio… si lasci orientare… e solo dopo aver rivisitato il suo concetto di docente parli di DSA!!! La mamma di Giada.

    4. Sono una docente con la D maiuscola e dico a questa “Collega” RITORNA A SCUOLA, non capisco chi è che ti affida degli alunni quando ti permetti di affermare quello che hai detto sui DSA

  2. caro docente..quando ho letto il suo commento,mi permetta ma mi sono irritata assai….mio figlio aveva un insegnante che nonostante avesse diagnosi.faceva leggere un sacco di libri a mio figlio…risultato zero,perchè non riusciva…seconda cosa mio figlio avrebbe voluto contare con le ditina,,ma questa specie di docente…perchè non merita altro nome,non glielo permetteva,anzi gli faceva mettere le mani dietro la schiena…..finiamola di dire che i dsa si invetano il loro disturbo…e se leggo ancora una volta che la classificate come patologia..non rispondo di me stessa….scusate ma sono le persone come voi che hanno una patologia…e grave anche….solo che voi siete + fortunati,potete curarvi!!!!! Per i nostri figli non esiste cura farmacologica..ma solo la loro voglia di dimostrare quanto sono meravigliosi!!! quindi le consiglio una seduta per accertarsi che lei non abbia nessuna patologia!!!

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