Storia di Andrea.

La storia di Andrea.
Permettemi di raccortarvi questo percorso lungo….14 anni, fatto di dubbi, paure, difficoltà e infine di grandi soddisfazioni. E’ la mia rivincita…e spero che possano condividerla in un futuro tanti genitori e bimbi. Andrea decide di nascere il 1 maggio, festa dei lavoratori e questo forse doveva già metterci sull’avviso…tappe evolutive nella norma tranne per un ritardo di linguaggio. La prima visita al Bambin Gesù di Roma ci fa diagnosi di sordità media da confermare con i potenziali evocati. Io per lavoro sono una terapista della riabilitazione, croce e delizia di mio figlio…delizia: non mi arrendo, sono convinta che Andrea ci senta benissimo, croce: da quell’istante ogni momento di gioco ahimè, diventerà uno screening….abbiamo perso molto di entrambi e ancora stiamo lavorando per recuperare la parte mancante. Varie peripezie ci portano ad una diagnosi di ritardo psicomotorio complessivo, goffaggine, ecolalia ecc…Andrea è bellissimo, dolcissimo e buono. Sembra più grande della sua età, educatissimo come un uomo d’altri tempi, ama la natura, odia il calcio….Le maestre dell’asilo lo obbligano a farsi il fiocco da solo al pantaloncino dopo essere andato in bagno (lo saprò solo dopo), lo fanno disegnare per forza, ridono del fatto che la sua mamma è sempre la figura più grande nei suoi disegni. Io piango di notte silenziosamente. Inizio elementari….Andrea non vuole prendere in mano la matita, dice che non è capace, è un pasticcione, non è come gli altri…ce la faremo. Continuiamo sempre la terapia, piccoli gruppi e lavoro individuale. Il linguaggio è migliorato molto, i disturbi relazionali meno. Andiamo tutti in psicoterapia, soprattutto io e il papà ed inizia la nostra faticosa risalita….Andrea ormai va a scuola da solo ed inizia la scuola media. Si distingue per la sua educazione che lo rende però impopolare con i suoi compagni, capisce che deve mediare, si adegua ma in maniera consapevole dinanzi alle sue insegnanti dirà che non si omologherà con ciò che non condivide….spiega cha ha bisogno di riposarsi a volte e non di distrae….terza media, ad inizio dell’anno scolastico decido di far fare a mio figlio i test per la disgrafia e discalculia….Finalmente sappiamo perchè nonostante tutto l’impegno Andrea stenta in matematica: ha la discalculia.La disgrafia è ai limiti e non viene certificata. Di fronte al tatto di chi cercava di spiegargli che non era un insulto alla sua intelligenza risponde con un sospiro di sollievo :”Ora sò di non essere deficente!!!”. Arrivano gli esami, viene ammesso con 7/10, è migliorato in ogni materia, poi gli scritti, le prove invalsi, gli orali. Io sono terrorizzata, sembra che debba andare al patibolo…cosa ne faranno del mio bambino? Torna a casa tranquillo, un giorno come gli altri….io spero che gli confermino i 7/10. Non per me, sarebbe un premio per il suo impegno. Escono i quadri, 8/10. Sono solo in tre ad ottenere questo risultato e uno è proprio lui, il bambino distratto, lento, che si divaga…Il nostro piccolo grande uomo.
Continueremo il lavoro iniziato tanto tempo fa, la psicoterapia che ha aiutato noi genitori a capire quanto è speciale questo ragazzo, il trattamento della balbuzie, perchè l’ansia da qualche parte deve pur uscire…e il recupero dei ricordi belli della sua infanzia, perchè ce ne sono, eccome, ma abbiamo avuto poco tempo per apprezzarli.
Grazie Andrea. Mamma e Papà[banner network=”altervista” size=”300X250″]