Saggio breve sul femminicidio

Francesco Pecci

Saggio breve sul femminicidio .

Una ragazza e un ragazzo si incontrano, un uomo e una donna si incontrano…. ecco che nasce un rapporto di coppia che ha bisogno di cure particolari a seconda delle necessità dell’amore stesso affinchè si mantenga viva la magia dell’amore ( J. Gray da Gli uomini vengono da marte le donne da venere)

Un rapporto di coppia e d’amore va vissuto intensamente con complicità e responsabilità e alla base un rispetto reciproco.

Ma non è sempre così….L’amoreimplica altri sentimenti che ruotano attorno alla coppia.

Gelosia, senso di possesso e addirittura di proprietà, tradimento, separazioni, divorzi…..fino a giungere a emozioni così estreme da portare persino alla morte.

Il più grande esmpio di gelosia morbosa tanto da meritare nella psichiatria una sindrome con il suo nome , è quella di Otello nei confronti di Desdemona.

Otello accusa la sua consorte  in modo ossessivo e delirante  di essere infedele, senza alcuna prova reale o sulla base di prove minime o/e prive di significato…. addirittura un fazzoletto.

Otello ricerca e trova “conferme” del tradimento ovunque. Tenta in ogni modo di strappare la confessione al partner e attua rimedi contro la sua supposta infedeltà restringendone l’autonomia o assoldando investigatori. Il comportamento del paziente pertanto non è teso alla scoperta di qualcosa, che si pensa già di sapere, ma piuttosto a far ammettere all’altro la colpa. Da qui una continua richiesta di confessioni assillanti, portate avanti talvolta in modo reiteratamente subdolo, altre volte con l’arma del ricatto, talvolta infine ricorrendo alla coercizione e alla violenza fisica.

E così Otello uccide Desdemona…

anche la poestessa alda merini parla di tradimento in una sua famosa poesia “ maledizione d’amore”In questa poesia sembra che la poetessa abbia subito un tradimento da una persona che ha amato davvero tanto. La persona che ha compiuto questo gesto appare insensibile nei confronti dei sentimenti della Merini, avendo donato il’amore, ad un’altra ragazza. Questo tradimento ha quindi influenzato la sua vita, i suoi giorni, rendendoli non piacevoli, e ha cambiato il modo in cui lei vedeva questa persona… Magari per lei, era un angelo e quindi rendeva i suoi giorni piacevoli, ed era per lei l’immagine dell’amore. Ma da quando il suo amante , ha spazzato via tutte le sue illusioni, è come se quella persona fosse diventata una vipera. E quindi i suoi giorni diventano quasi fastidiosi.  Quindi vediamo anche il tema dell’illusione, di come Alda dipendeva da questa persona, ma l’ha solo illusa. Esperienza che può capitare a chiunque.

Il tradimento presunto o reale da parte di una donna è stato per molto tempo una attenuante giuridica:l’ uomo che uccideva la moglie o la fidanzata “per gelosia” poteva contare sul  movente “d’ onore”, grazie alla quale se la cavava con pochi anni di prigione. Una vergogna che affonda le sue radici in un’eredità culturale arcaica e, purtroppo, ancora attiva: la femmina come proprietà del maschio.

Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono codificate dalla cronaca con le parole “omicidio passionale”, “d’amore”, “raptus”, “momento di gelosia”, quasi a testimoniare il bisogno di dare una giustificazione a qualcosa che è in realtà mostruoso. Ma cosa si può fare per contrastare questo terribile e crescente fenomeno radicato nella nostra cultura? Qualcosa è stato fatto, negli ultimi tempi in particolare: oltre alla nascita dei centri anti-violenza, dotati spesso anche di case-rifugio, in Italia sono stati istituiti corsi di formazione dei carabinieri, mentre in tutto l’Occidente è stato introdotto il reato di “femminicidio”, con il quale si tenta di passare il messaggio che uccidere una persona perché ci si ritiene proprietari del suo corpo, della sua vita, della sua libertà, è un’aggravante giuridica, e non più una attenuante.

Sono grandi passi avanti, ma purtroppo manifestare il dissenso probabilmente non cambierà a breve il fenomeno, non basta una legge per salvaguardare il sesso femminile, ma col tempo riuscirà forse a cambiare la cultura e le mentalità. È in questo senso che occorre impegnarsi: serve soprattutto maggiore educazione famigliare e scolastica, quella formazione culturale che dovrebbe far capire che tale violenza maschile non è legittima, ma conseguenza di pregiudizi legati alla virilità, all’onore e ai diversi ruoli maschili e femminili nella coppia e nella società; che “amore” non significa possesso della donna cui chiedere obbedienza assoluta, negandole la libertà dei sentimenti.

Nella lettera di Francesca quinoha si fa riferimento a quale sia il ruolo della donna nella provincia più arretrata della calabria anche seil fenomeno  non è solo del sud mainveste tutta l’italia.

Perchè si uccide una donna?

In superficie, tocca essere tutti d’accordo sulla parità, le pari opportunità, l’equipollenza e le pari dimensioni dei cervelli. Ma sotto, nel profondo, è annidata ancora la vecchia cultura. Io sono un uomo e lei è mia. Non sarà mai di qualcun altro. Piuttosto la ammazzo. Piuttosto mi ammazzo. E così via. Il femminicidio, non è un tema per donne. E non è neanche un problema delle donne. È un problema degli uomini. Sono loro che devono riunirsi in piccoli gruppi, tematizzare la loro angoscia, descrivere la perdita di potere nel privato, che subiscono senza parlarne da decenni. Sono loro che devono commentare e approfondire il fenomeno del femminicidio. La violenza contro le donne, raccontano, più che la vulnerabilità femminile, la fragilità maschile. La terribile debolezza dei maschi.

Che cova ormai da anni,  da quando le donne, un trentennio prima della fine del secolo scorso, hanno incominciato a ridefinire il loro ruolo all’interno di una relazione. Non più soltanto oggetti di desiderio altrui, costrette ad agghindarsi e apparecchiarsi e, eventualmente, annullarsi, pur di non correre il rischio di non essere scelte.

Nella società odierna è indispensabile spingere le spose o le fidanzate a non sottovalutare i primi segnali di violenza, a non aver paura di denunciare, benché ciò sia spesso rischioso. Si tratta quindi di modificare un fenomeno culturale che priva di rispetto il corpo delle donne, facendole sentire inferiori moralmente e socialmente. Questi sono limiti culturali, stereotipi sociali, assurdità che non si possono più tollerare.